Se né è andato all’ombra del “suo” Monte Rosa la guida alpina benemerita Giuseppe Oberto. Classe 1923, di Macugnaga, Oberto fu, unitamente a Cassin, Bonatti, Mauri e molti altri, l’ultimo rimasto dei protagonisti di quella epica stagione di grandi imprese dell’alpinismo italiano. Giuseppe Oberto, dopo la scomparsa di Bonatti, era tra l’altro l’ultimo membro rimasto in vita di quella spedizione di intrepidi alpinisti italiani che nel 1958 conquisto la vetta del Gasherbrum IV: la montagna di luce (nel Karakorum fra Cina e Pakistan alta 7925 metri) e considerata, ancora oggi, una delle imprese più importanti ascese della storia dell’alpinismo extraeuropeo e di cui, in questo 2018, ricorrono i 60 anni di quella impresa.
Giuseppe Oberto è stato una guida alpina di primissimo piano con una carriera costellata di numerosi sacrifici partita nel 1948 e ben distante dall’alpinismo moderno. Oberto ha scalato per ben 70 volte la Dufur lungo il celebre canalone Marinelli, 6 volte la Nordend e 13 volte la Sginal oltre ad innumerevoli altre ascese molte delle quali “prime”.
Le esequie di Giuseppe Oberto si terranno il 7 agosto alle 15.